Terra che da sempre affascina per il suo mare cristallino, la storia millenaria e le tradizioni culinarie, il Salento conquista un posto speciale nei cuori dei viaggiatori di tutto il mondo. Tuttavia, la sfida per il futuro è quella di andare oltre il classico turismo estivo e abbracciare nuove strategie che ne possano valorizzare l’unicità durante tutto l’anno.
È proprio su questo punto che si è soffermata Emanuela D’Aversa, vicepresidente di FederTerziario Turismo, nel suo intervento durante BTM InterAzioni, dedicato alla competitività turistica del Salento. Durante il panel, tenutosi il 27 settembre scorso alle Officine Cantelmo di Lecce, D’Aversa ha lanciato un messaggio chiaro: il futuro del turismo salentino passa attraverso l’innovazione e l’ampliamento dell’offerta turistica, puntando su segmenti come il silver tourism e il mercato mediorientale.
Il primo rappresenterebbe una nuova opportunità per il Salento. Si tratta di un segmento di viaggiatori senior, spesso pensionati, che scelgono di viaggiare durante le stagioni di bassa affluenza, fuori dai periodi tradizionali come l’estate. Questi turisti cercano esperienze autentiche, legate alla cultura locale, al folklore e alla scoperta delle eccellenze enogastronomiche del territorio. Pertanto, «si deve puntare sul silver tourism, che rappresenta un target di persone che viaggiano in più stagioni durante l’anno». Questo significa che il Salento può diventare una destinazione fruibile 365 giorni l’anno, non solo per le sue spiagge, ma anche per il suo patrimonio artistico, culturale e gastronomico, proponendo esperienze su misura per chi cerca relax, benessere e contatto con la natura.
Ma un altro mercato che potrebbe rappresentare una grande opportunità è quello del turismo proveniente dal Medio Oriente. Si tratta di una fascia di viaggiatori con un potere d’acquisto elevato, che cerca mete di alto livello, con servizi eccellenti e offerte personalizzate. «Dobbiamo puntare al turismo dal Medio Oriente e per farlo abbiamo bisogno di formarci, di avere un’alta qualità dell’offerta e dei servizi», ha proseguito D’Aversa. Per poter competere in questo mercato, il Salento dovrà investire in formazione e in un miglioramento continuo dei servizi, ma anche nella narrazione del proprio territorio, che dovrà adattarsi a un pubblico internazionale esigente e alla ricerca di esperienze culturali e di lusso.