Sull’eventuale revisione della tassa di soggiorno è al lavoro anche FederTerziario Turismo. Il presidente Enzo Carella, infatti, nel pomeriggio di mercoledì ha partecipato al secondo vertice convocato dalla ministra Daniela Santanchè, al quale hanno preso parte anche il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, e le associazioni di categoria.
«Nel corso dell’incontro abbiamo richiesto che sia un’imposta di scopo reale, che ci siano indicazioni chiare in merito al suo utilizzo, alla formazione del valore e al coinvolgimento degli attori in campo – ha chiarito il presidente di FederTerziario Turismo –. Inoltre, che ci sia un controllo serrato e meccanismi di premialità per chi applica adeguatamente l’imposta. Fino a venti anni fa questo strumento veniva applicato a Roma e Milano. Successivamente, è stata data l’opportunità anche ad altri Comuni, oggi circa 1.000, applicandola in maniera più o meno intelligente».
La ministra Santanchè ha fatto presente che «non si tratta di aumenti come si è detto in queste settimane, ma di andare a delineare meglio una tassa che può aiutarci a vincere la grande sfida del miglioramento della qualità del comparto». Intanto, la discussione proseguirà nella giornata di giovedì quando la ministra Santanchè, insieme al viceministro Leo, incontrerà il presidente facente funzioni Anci Roberto Pella.
L’imposta «può costituire uno strumento adeguato per le città a largo consumo di territorio e di turismo, molto meno in un’ottica di incentivazione della bassa stagione, dei territori da sviluppare e così via – ha continuato Carella –. Da qui la nostra proposta di indicazioni, premialità o vincoli perché non riteniamo utile applicare la stessa tassa di soggiorno per tutti i periodi dell’anno. Per tale ragione abbiamo proposto che l’imposta sia regolamentata da linee guida valide sul tutto il territorio italiano. Vorremmo fosse anche progressiva rispetto alle tipologie di alloggio che i turisti scelgono».