Puglia, Sardegna e Campania tra le prime 30 regioni (sulle 98 analizzate di Italia, Spagna, Francia e Germania) per livello di competitività turistica. A indicarlo il recente rapporto di SRM Intesa San Paolo sul turismo nel sud Italia e che testimonia il potenziale del Mezzogiorno come destinazione turistica di rilievo, pur evidenziando la necessità di ulteriori sviluppi per mantenere e migliorare la posizione acquisita.
Nel 2023, il Mezzogiorno ha registrato 86,1 milioni di pernottamenti, rappresentando il 19% del totale nazionale. La permanenza media dei turisti si attesta a 3,5 giorni, un dato che rispecchia un turismo ancora fortemente legato alla stagionalità, con il 76,8% delle presenze concentrate nei mesi estivi. Questo indica un margine di miglioramento significativo nella destagionalizzazione dell’offerta turistica, per attrarre visitatori ed il cosiddetto silver tourism, durante tutto l’anno.
Le presenze straniere, infatti, costituiscono il 38,9% del totale, un dato che, sebbene in crescita, è ancora in fase di recupero rispetto ai livelli pre-pandemia. Questo sottolinea l’importanza di strategie mirate per rilanciare il turismo internazionale che rappresenta una componente cruciale per la crescita del settore. L’offerta ricettiva del Mezzogiorno mostra segni di robustezza, con una capacità di posti letto pari al 28,8% del totale nazionale.
La presenza di strutture di alta qualità è particolarmente significativa nei segmenti a 4 e 5 stelle, che costituiscono il 37,9% dell’offerta alberghiera della regione. Anche le strutture extra-alberghiere rappresentano una parte importante dell’offerta, con il 23,1% del totale italiano. Il valore aggiunto generato dal turismo nel Mezzogiorno, invece, è pari a 24,9 miliardi di euro, corrispondente al 24% del totale nazionale.
Questo dato evidenzia il ruolo cruciale del turismo come motore economico per le regioni del Sud, contribuendo significativamente al PIL e alla creazione di posti di lavoro. E le previsioni per il 2024? Le previsioni per il 2024 sono incoraggianti, con un previsto pieno recupero delle presenze turistiche rispetto ai livelli pre-pandemia. Si stima una crescita del 2,8% rispetto al 2019, raggiungendo quasi 89 milioni di pernottamenti. La domanda internazionale è attesa in forte ripresa, con un incremento del 4,5% rispetto al 2023 e valori superiori a quelli precedenti la crisi sanitaria.