Per la prima volta un contratto nazionale che comprende l’intera filiera, anche quegli Istituti tecnici superiori (ITS), le scuole di eccellenza ad alta specializzazione tecnologica considerate prioritarie per lo sviluppo economico e la competitività del Paese, che finora ne erano rimasti esclusi. È stato firmato oggi, 27 luglio, il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale Lavoro per i settori formazione, istruzione, formazione professionale e asili nido. Presenti per la firma i vertici di FederTerziario, tra cui segnaliamo il presidente Nicola Patrizi e il segretario generale Alessandro Franco, il presidente di FederTerziario Scuola, Vito Andrea Vinci, e Ornella Cuzzupi, segretario nazionale UGL Scuola.
“Il quarto rinnovo di questo contratto – spiega Alessandro Franco, segretario generale di FederTerziario – nasce dall’esigenza di adeguare tempestivamente uno strumento che continua ad essere uno dei più adottati nei settori dell’istruzione e della formazione. Proseguiamo un percorso grazie alla Federazione FederTerziario Scuola che proprio quest’anno ha compiuto il decennale dalla sua fondazione e che continua ad essere un punto di riferimento per le imprese e i lavoratori del settore”.
Il CCNL firmato oggi deriva da una costante azione di ascolto e di confronto con gli imprenditori scolastici di ogni ordine e grado per consolidare gli aspetti già definiti e per aggiornare lo strumento in maniera adeguata sulla base delle richieste ricevute. Lo precisa Vito Andrea Vinci, presidente di FederTerziario Scuola: “Lavoriamo al fine di consentire il superamento di quegli ostacoli che nel quotidiano incontriamo nel sistema dell’Istruzione e Formazione privata. L’obiettivo, fin dalla nascita della nostra realtà, è stato quello di costruire un ventaglio di soluzioni concrete a tutti i problemi che nel settore si incontrano. Ad ogni rinnovo raccogliamo le proposte che provengono dagli associati di tutta Italia al fine di rendere il CCNL più incisivo, efficace e determinante nella vita delle realtà del nostro settore”.
Il contratto risponde all’esigenza di consolidare un supporto di lungo corso a imprenditori e dipendenti che operano in settori strategici per la crescita produttiva del Paese. Un’attenzione confermata dalla grande cura nella regolamentazione che garantisce la valorizzazione e il riconoscimento delle professionalità degli operatori del settore, spingendo inoltre anche sul fronte della stabilizzazione.
“Abbiamo introdotto a livello sperimentale i salari di primo ingresso – spiega Luca Peretti, segretario di FederTerziario Scuola – così da offrire agli associati quegli strumenti utili per cercare di stabilizzare i lavoratori anche in un periodo particolarmente delicato come l’attuale”. Un altro aspetto di grande rilievo comprende le norme a tutela della paternità e della maternità, prevedendo inoltre un bonus da 750 euro per le neo mamme. Elementi che puntano ad arginare l’emergere sempre più diffuso della denatalità, considerando che proprio le recenti proiezioni di Eurostat registrano per l’Italia un decremento di popolazione che, da qui al 2100, arriverà a oltre 8,8 milioni di persone: si tratta, in termini assoluti, del calo più consistente fra tutti i 27 Paesi dell’UE. Un dato che, assieme alle politiche sulla natalità, impone una maggiore attenzione agli aspetti legati alla formazione di qualità che possa predisporre quelle figure che soddisfino le richieste delle aziende.
“Abbiamo messo in campo due strumenti fondamentali – aggiunge il segretario FederTerziario Scuola – che sono FondItalia, il Fondo Paritetico Interprofessionale per la Formazione Continua, che consente l’accesso agevolato alle risorse destinate dal legislatore al finanziamento di programmi per la formazione continua, e FormaSicuro, Ente Paritetico Nazionale per la formazione professionale e la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.