È l’Umbria la prima regione in Italia ad aver avviato il maggior numero di avviamenti al lavoro nel mese di luglio, con proiezioni ottimistiche anche per il trimestre luglio-settembre. Nel complesso bene le regioni del centro Italia (che si attestano tutte nelle prime posizioni della graduatoria). Male invece il Molise, unica regione a registrare una tendenza negativa col suo -7,1%.
È il risultato della fotografia scattata dal bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, con dati provenienti da 110mila aziende, che esprimono le proprie previsioni sulle chiamate al lavoro che prevedono di effettuare nei mesi successivi.
Nel dettaglio, per luglio 2023 in Umbria le imprese hanno programmato 7mila 800 assunzioni, con un aumento del 37,8% (+2mila 140 avviamenti) rispetto a luglio 2022, quando le assunzioni erano state 5mila 600. Si tratta dell’incremento percentuale più elevato tra tutte le regioni italiane: dopo l’Umbria, al secondo posto le Marche (+36,7%), quindi la Toscana (+33,9%), l’Emilia-Romagna (+22%) e il Lazio (+20,1%). Da notare che quattro delle cinque posizioni di testa sono occupate dalle regioni del Centro, la circoscrizione territoriale che, in termini di incremento delle assunzioni rispetto al 2022, domina il quadro di questa estate. La crescita degli avviamenti al lavoro programmati dalle imprese è comunque robusta anche a livello nazionale (+15,9%, con 285.310 assunzioni programmate, 80.090 rispetto a quelle di luglio 2022).
Malgrado i numeri continuino a crescere, però, rimarcano una carenza già segnalata e denunciata diverse volte nell’ultimo periodo, anche dalla stesa Confederazione: l’assenza di figure professionali. A luglio 2023 in Umbria le imprese dichiarano di considerare “di difficile reperimento” il 55% del personale di cui hanno bisogno (contro il 47,4% di luglio 2022), mentre in Italia il dato è del 48% (a luglio 2022 era poco sopra il 40%).
Un tema, quest’ultimo, da sempre monitorato da FederTerziario e sul quale, di recente, è intervenuta anche Emanuela D’Aversa, responsabile dell’Ufficio relazioni industriali dell’ente datoriale. «È fondamentale puntare su percorsi scolastici e formativi – aveva affermato D’Aversa – in grado di formare le figure professionali funzionali al mercato del lavoro, così come è necessario farlo in tempi brevi in un’ottica di collaborazione tra pubblico e privato. Questo è un problema che si ripresenta puntuale ogni anno e che avrebbe bisogno di trovare delle contromisure adeguate che, attraverso la formazione, possano convogliare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, puntando sulle competenze green, anche in ragione della sempre maggiore attenzione del cliente a queste tematiche».