La pandemia ha reso sempre più evidente la connessione tra economia, società e ambiente, riportando al centro del dibattito la responsabilità sociale d’impresa e il tema delle società benefit, un modello ibrido di impresa.
Le ricadute economiche sui mercati ma anche le esigenze di adeguarsi a un ‘nuovo mondo’, hanno spinto infatti molti imprenditori a ripensare completamente il concetto di azienda: i principi di sostenibilità ambientale, parità di genere e innovazione sono ormai aspetti etici che connotano l’operato delle imprese e ai quali i consumatori sono sempre più attenti.
In un quadro incerto e in costante mutamento, molte imprese anche durante il lockdown hanno scelto di trasformarsi in ‘società benefit’, guardando a questa sfida come ad un’opportunità.
Le società benefit: quadro normativo e definizione
La società benefit è stata introdotta in Italia con la Legge n. 208 del 28 dicembre 2015 (commi 376-384 e allegati 4 – 5), la cosiddetta Legge di stabilità 2016, entrata in vigore dal 1° gennaio 2016.
Le società benefit rappresentano un modello innovativo di fare impresa, che ha interesse verso la collettività e l’ambiente, oltre che verso i soci e gli azionisti. Il punto di incontro sta proprio nell’equilibrio tra il raggiungimento del beneficio individuale e il perseguimento del bene comune.
Per capire bene cosa significa “società benefit” è necessario distinguere tra le tre realtà delle società private che operano in Italia: società for profit, società non profit e società benefit.
Le prime operano sul mercato per conseguire un guadagno; le seconde sono organizzazioni senza scopo di lucro che perseguono il fine di generare un impatto positivo sull’ambiente o le persone; le terze, le società benefit, perseguono un doppio obiettivo: ricercano sì il profitto, ma si impegnano anche a creare valore condiviso e duraturo per l’ambiente o le persone.
Come si diventa impresa benefit
La procedura da seguire per diventare società benefit è semplice ed è simile a quella prevista per le altre tipologie di società. Mentre per una startup è possibile costituirsi come società benefit, per le aziende già operative è obbligatorio cambiare statuto, dopo aver sottoposto la modifica all’assemblea dei soci.
La normativa in Italia stabilisce che all’interno di una società benefit deve essere identificato un responsabile dell’impatto, figura di riferimento per le attività che riguardano il raggiungimento degli obiettivi sia sociali sia di sostenibilità. Egli ha il compito di guidare i processi, coinvolgere le funzioni aziendali, raccogliere e valutare i dati con la massima trasparenza dal punto di vista gestionale. Assicurare, insomma, che la società persegua il proprio scopo dichiarato di beneficio comune.
La Società benefit deve infine redigere ogni anno una relazione sul perseguimento del beneficio comune (Benefit Impact Report o Report di Valutazione dell’Impatto) da allegare al bilancio sociale.
Le agevolazioni per le società benefit
Le società benefit hanno ricevuto risorse con il Decreto Rilancio, stanziate per sostenere il loro rafforzamento. Il Governo ha previsto di riconoscere un bonus società benefit, un contributo sotto forma di credito d’imposta nella misura del 50% dei costi di costituzione o trasformazione in società benefit.
Con il Decreto Sostegni Bis, poi, la proroga del credito d’imposta è stata prevista fino al 31 dicembre 2021 e l’ampliamento dei costi agevolati.
Il Ministero dello Sviluppo economico ha attivato il fondo il 18 novembre 2021, mettendo a disposizione in totale 10 milioni di euro, di cui 7 per il credito d’imposta e 3 per attività di promozione. L’obiettivo è da un lato, quello di incentivare la creazione di nuove società benefit e dall’altro, di favorire la trasformazione di aziende in società benefit.
FederTerziario e l’impegno in un percorso di sensibilizzazione
FederTerziario nell’ambito del proprio ruolo che mira a stimolare, formare e supportare i piccoli e i medi imprenditori nel raggiungere comportamenti responsabili e sostenibili, ha pensato di iniziare un percorso di sensibilizzazione rivolto ai propri associati, su cosa, come e perché si diventa imprese benefit.
FederTerziario organizzerà quindi momenti di discussione, sia in remoto sia in presenza, a partire dal 16 settembre, coinvolgendo di istituzioni, imprese benefit, università e altre associazioni di categoria, con lo scopo di dare spazio a una tendenza che influenzerà a breve tutti i settori merceologici e che costringerà a repentini cambiamenti nel modo di “fare impresa”.
Nell’ambito degli incontri, della durata di un’ora, sarà esaminato il ruolo delle associazioni di categoria, illustrato come una piccola impresa possa diventare benefit, quali sono i vantaggi nel diventarlo e infine come si possono supportare le imprese che vogliono iniziare la ‘trasformazione’.
Appuntamento con il primo incontro, “Il Ruolo delle Associazioni di Categoria nella trasformazione delle imprese in Imprese Benefit”, è per venerdì 16 settembre 2022 alle ore 9.30 in modalità webinar.