“Una cassetta degli attrezzi, una toolbox, a disposizione delle aziende e dei lavoratori per offrire loro strumenti capaci di gestire diverse esigenze, nell’ottica della semplificazione, della competenza e della professionalità”.
È questa la definizione che Enzo Sartorello, Responsabile sviluppo modello innovativo organizzativo della Nival Group, dà del CCNL firmato lo scorso 29 aprile tra FederTerziario, FederTerziario logistica e trasporti e UGL, con l’assistenza tecnica di ANCL per le aziende del settore dell’insourcing e dell’outsourcing, attività intra processo, supply chain industria e servizi.
Era forte infatti l’esigenza, sia da parte delle imprese sia da parte dei lavoratori, di un contratto collettivo che regolamentasse i rapporti di lavoro di chi opera in questi settori, che nessun altro contratto aveva riconosciuto fino a questo momento in modo adeguato, recependo così necessità e bisogni.
“Il contratto firmato – spiega Sartorello – unisce a una specificità di tipo orizzontale tecnicismi di tipo verticale, per raggiungere l’armonizzazione tra la domanda e l’offerta nella gestione delle attività intraprocesso, comportandosi proprio come un by-pass di semplificazione tra situazioni disomogenee, con l’obiettivo di renderle omogenee”.
Spiega ancora Sartorello: “Immagini un pianerottolo con tante porte all’interno di un condominio: ognuna di queste può essere aperta o chiusa, senza che ciò determini la proprietà del pianerottolo da parte di qualcuno. Il nuovo contratto è il pianerottolo, le porte sono i contratti attualmente esistenti”.
Un accordo costruito sul dialogo con le aziende e i lavoratori, che punta alla stabilizzazione del personale, pur nel rispetto delle necessità di flessibilità intrinseche al mercato in cui si opera e spinge nella direzione di una maggiore professionalizzazione dei dipendenti in un settore tradizionalmente stretto nella morsa del turn over.
“Nato in soli 9 mesi, un tempo breve se si pensa che in media per arrivare alla firma di un contratto trascorrono 2 anni, è un testo contrattuale completamente nuovo che guarda quindi al ‘come mi costa’ e non al ‘quanto mi costa’, quindi al come si arriva a quei costi: ad esempio, una riduzione del turnover e della precarietà del 10% invece che del 20% produce un aumento di ricchezza del 10%”, ragiona Sartorello.
I punti di forza del CCNL outsourcing e insourcing
Al centro del nuovo contratto la competenza e la professionalità individuali, così come la semplificazione organizzativa: la divisione in 4 aree professionali (A,B,C e D) permette infatti una semplificazione orizzontale delle declaratorie professionali, per far sì che all’interno di una stessa area si possano interpretare più competenze, in una sorta di osmosi, senza che queste sbilancino verso l’alto, mirando a ottimizzare l’utilizzo delle risorse umane cui viene riconosciuta un’indennità di flottanza.
Primo punto di forza è il sostegno all’occupazione e ai giovani, attraverso la previsione di un salario di primo ingresso per i contratti a tempo indeterminato, per favorire l’inserimento di lavoratori che non possiedono specializzazione o esperienza pregressa nelle attività per le quali vengono impiegati. Chi invece appartiene a categorie di soggetti svantaggiati e possiede un contratto a tempo determinato potrà essere agevolato nell’inserimento o nella ricollocazione.
Secondo punto è il sistema premiale che collega la quattordicesima alla produttività, in modo tale che il lavoratore, attraverso il raggiungimento di determinati obiettivi, possa ottenere una cifra maggiore rispetto alla mensilità aggiuntiva ordinaria prevista dagli altri contratti.
Terzo punto è rappresentato dai rinvii alla contrattazione di secondo livello, che mostrano la volontà di dare spazio alle necessità del comparto produttivo del territorio, garantendo pari opportunità per tutte le aziende del settore.
Le parti confermano poi l’importanza e il ruolo degli Enti Bilaterali nazionali e territoriali. Questo nuovo contratto mette al centro la formazione come strumento che permette nello stesso tempo di aumentare la qualità dei servizi e di favorire la transizione digitale.
Infine, si intende di primario interesse migliorare la qualità di vita e il benessere del lavoratore, impegnandolo in attività di prevenzione, formazione e informazione adeguate a migliorare l’ambiente di lavoro, in un’ottica di cultura della sicurezza.
L’applicazione del contratto: la Nival Group e il test allargato in FVG
Già nei prossimi giorni a Verona partirà la prima sperimentazione del nuovo CCNL, attraverso l’applicazione del contratto a 30-40 persone che operano in un reparto della Nival Group, l’azienda di Sartorello. Un’azienda con oltre 30 anni di storia, che si estende su 6 regioni italiane, che offre lavoro a 2500 addetti, producendo circa l’80% di fatturato nel settore dell’agroalimentare, un fatturato che in totale supera i 90 milioni di euro l’anno.
“Ed è proprio sulla base di aziende come la Nival che la struttura di questo contratto è stata disegnata. Le aziende come la nostra infatti possono trovarsi a rispondere contemporaneamente a domande di mercato di vari settori diversi tra loro.
La flessibilità organizzativa che determina anche l’occupazione e la possibilità di fare investimenti è limitata e diseconomica. Aziende che per dimensione e tipologia di mercato (siamo specializzati nel settore metalmeccanico, chimico, tessile, dei trasporti, etc. etc.) ha senso inserirle all’interno di uno stesso contenitore di riferimento contrattuale”, precisa il Responsabile Enzo Sartorello.
Solo in Friuli Venezia Giulia, solo nell’agroalimentare, tra grandi e piccole aziende sono circa 700 quelle coinvolte; di queste, solo il 10% hanno però una dimensione utile per poter fruire di questo nuovo contratto.
Ed è proprio in Friuli Venezia Giulia che si eseguirà un test, per provare ad allargare lo scenario anche ad altri settori. In una Regione dove la stagionalità della produzione agroalimentare è sempre uguale a se stessa (prosciutti, vini, caffè).
Attraverso questo tipo di strumento contrattuale si vuole sviluppare un accordo di rete per stabilizzare l’occupazione sia dal punto di vista orizzontale (numerico) sia dal punto di vista verticale (in base alla stagionalità), con una grande attenzione alle competenze professionali. Il sistema di rete, a mano a mano, sarà consapevole di avere a disposizione differenti professionalità da impiegare in vari settori, in base ai propri bisogni. Tramutando in questo modo una condizione precaria in stabile.
Mentre nella Nival Group si lavora alle potenziali applicazioni, l’auspicio è quello che un numero sempre maggiore di aziende aderisca a questo sistema, favorendo soluzioni concrete nella gestione dei rapporti di lavoro a un’estesa platea potenziale di imprese, che costituiscono la spina dorsale di settori dinamici per il futuro produttivo nazionale.