“Serve intervenire urgentemente e con misure straordinarie per salvare il nostro sistema produttivo ed evitare una pesante contrazione economica”. Così il Segretario Generale di Federterziario, Alessandro Franco, che mette in guardia sui rischi dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19. “Il protrarsi dell’emergenza sanitaria – prosegue Franco – sta generando un forte ridimensionamento delle attività produttive in tutti i settori dovuto a calo delle vendite, annullamento di contratti commerciali e incarichi professionali, cancellazione diffusa di eventi, manifestazioni, ordini e prenotazioni sia in ambito turistico che business, mancata o ritardata consegna di merce al cliente”.
L’adozione di misure emergenziali per contrastare il Covid-19, benchè necessaria, sta generando pesanti ricadute economiche su tutto il territorio nazionale.
Secondo una sintesi di Federterziario, realizzata su dati Eurostat e Citi Research, il Coronavirus potrebbe avere un impatto totale pari al 3.6% del Pil annuale italiano; restringendo l’orizzonte temporale dell’emergenza a tre settimane, il Pil potrebbe perdere lo 0.27%, mentre se la situazione di emergenza si dovesse protrarre per sei settimane, la perdita complessiva sarebbe pari allo 0.41%. Dati in linea con quelli OCSE, che nell’ultimo Interim Economic Outlook prevede per il Pil italiano una stima di crescita tagliata di 0,4 punti rispetto a quella di novembre scorso. L’Interim Economic Outlook prevede, inoltre, un rallentamento del Pil globale al 2,4% nel 2020, contro il 2,9% del 2019. L’Agenzia di rating Cerved, invece, prevede il default di 1 impresa italiana su 10 se la crisi sanitaria non si dovesse arrestare entro l’anno. “Ci auguriamo che queste previsioni siano smentite, tuttavia l’impatto di questo scenario economico sul Made in Italy – prosegue il Segretario Franco – potrebbe essere difficilmente superabile dalle imprese italiane, soprattutto le più piccole, che costituiscono oltre il 95% del nostro tessuto produttivo, con ricadute pesanti non solo sui fatturati ma sulla stessa occupazione. Siamo in una situazione emergenziale e servono, per questo, misure emergenziali”. I 3,6 mld che il Governo prevede di stanziare, sono un primo importante passo, ma appaiono insufficienti per sostenere l’emergenza, soprattutto per la nostra economia già in recessione. Federterziario da un lato chiede misure specifiche per le piccole e medie imprese, per le quali andrebbero sospesi i pagamenti di tasse, contributi, Iva e tutte le cartelle esattoriali almeno per i prossimi 3 mesi con recupero a partire dal 1° gennaio 2021; andrebbero azzerate le sanzioni per i ritardati pagamenti di cartelle erariali; andrebbero, inoltre, fatti slittare anche eventuali mutui, finanziamenti e prestiti in corso almeno per i successivi 3 mesi.
Dall’altro propone che si intervenga come accaduto nel 2009-2010 in occasione della crisi finanziaria per salvare i posti di lavoro e mantenere in vita le imprese. Occorre, oggi come allora, una Cassa integrazione in deroga, da finanziare con i fondi europei ed estendibile a tutte le attività economiche anche con un solo dipendente. Allora tramite un Accordo Stato – Regioni si individuarono risorse del FSE da destinare ai lavoratori e imprese. Adesso occorre fare la stessa cosa, anche con le risorse che saranno messe in campo con la nuova programmazione 2021-2027.
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