Sciopero dei commercialisti: Nicola Patrizi, Presidente FederTerziario “le PMI hanno bisogno di semplificazione e di professionalità che i commercialisti sono capaci di esprimere ”
Il 30 di settembre incrociano le braccia i commercialisti italiani lo fanno per la prima volta nella storia.
Una decisione comunicata a Roma, dai vertici sindacali della categoria professionale.
La protesta è di categoria, ma riguarda la vita e la prosperità di tutti i contribuenti, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese, che si aspettano una fiscalità con regole certe ed eque.
Tra le istanze dei commercialisti: Statuto del contribuente che diventi legge costituzionale, semplificazione fiscale come diretta conseguenza. FederTerziario e le piccole e medie imprese plaudono alle istanze dei commercialisti, che hanno assicurato che la protesta non pregiudicherà l’ordinaria amministrazione del loro lavoro per le imprese.
Le piccole e medie imprese hanno gli stessi, ragionevoli interessi espressi dai commercialisti, ed auspicano soltanto un fisco giusto che non applichi mai norme retroattive, in qualunque modo formulate, garantendo invece una riconoscibilità ed una semplice applicazione delle stesse, condizione fondamentale per fare impresa.