“Politiche a sostegno dell’occupazione: verso un sistema integrato” è il convegno organizzato da FondItalia. Il roadshow di presentazione del Rapporto FondItalia, dopo le tappe di Bari, Milano, Torino, Palermo e Napoli, si è concluso oggi a Roma nelle sale del MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo.
All’evento ha partecipato FederTerziario, offrendo un momento di confronto e di dialogo sulle prospettive dei fondi interprofessionali e sul loro ruolo nelle politiche attive per l’occupazione, approfondendo aspetti cruciali per il mondo del lavoro e la crescita del sistema occupazionale in Italia.
«I fondi interprofessionali rappresentano l’unico strumento in grado di far incontrare domanda e offerta di lavoro, unendo le esigenze dell’impresa con lavoratori formati o in formazione – ha commentato il presidente di FederTerziario, Nicola Patrizi –. In tal senso occorre un riposizionamento strategico, anche cambiando la normativa, per pensare a un sistema unitario. È sufficiente pensare alle transizioni che stanno travolgendo alcuni settori industriali e produttivi con il massacro dell’automotive. Ci sono dei lavoratori con competenze che possono essere riutilizzate da altre aziende. Pertanto – ha proseguito Patrizi –, serve un sistema che identifichi le competenze dei lavoratori di un’azienda in crisi per rimetterli sul mercato del lavoro ed essere impiegati da altre aziende che ne beneficeranno, anche pensando a ulteriori interventi formativi, così da agganciare al tessuto produttivo una forza lavoro che altrimenti è sostanzialmente destinata alla cassa integrazione».
«Come parte datoriale di FondItalia chiediamo formalmente – ha detto Alessandro Franco, segretario generale della Confederazione – l’esclusione della formazione continua dagli aiuti di Stato, l’annullamento del prelievo forzoso e l’innalzamento dello 0,30%, con strumenti e risorse non solo a vantaggio delle piccole e medie imprese, ma nell’interesse dell’intero sistema».