La digitalizzazione rappresenta una delle più grandi trasformazioni economiche e sociali del nostro tempo. E per le piccole e medie imprese italiane il fenomeno porta con sé un insieme di sfide e opportunità che possono determinare il loro successo nel panorama competitivo globale, purché si adottino i giusti percorsi formativi in grado di educare addetti e dipendenti.
Tra le sfide vi è sicuramente quella di superare lo scetticismo degli imprenditori cosiddetti “tradizionalisti” che possono essere diffidenti a cambiare modelli di business consolidati. La paura dell’ignoto e la mancanza di familiarità con le nuove tecnologie possono ostacolare l’adozione di strumenti digitali. Poi i costi. La digitalizzazione richiede, infatti, investimenti iniziali significativi in infrastrutture IT, software, formazione del personale e consulenza e per molte pmi, questi costi possono risultare proibitivi, soprattutto in periodi di instabilità economica.
Per le pmi impreparate rischio cyberattacchi
Inoltre, con l’incremento della digitalizzazione, cresce anche il rischio di attacchi informatici con imprese e aziende che spesso non dispongono delle risorse necessarie per implementare sistemi di sicurezza avanzati, rendendole vulnerabili a violazioni dei dati e cyberattacchi. Ultimo elemento da tenere in considerazione (ma non meno importante) la carenza di competenze digitali tra i dipendenti che rappresenta un altro ostacolo significativo. La formazione e lo sviluppo di tali competenze richiedono tempo e risorse che, anche in questo caso, molte imprese possono non essere in grado di sostenere, sebbene diversi incentivi e programmi di formazione siano a disposizione delle aziende.
L’utilizzo della digitalizzazione consente di incrementare significativamente l’efficienza operativa delle pmi. Strumenti come software di gestione aziendale, Crm (Customer Relationship Management) e soluzioni di automazione possono ridurre i tempi di lavoro e migliorare la produttività. E ancora, tra le opportunità, l’abbattimento delle barriere geografiche che permetterà alle aziende di espandere la propria presenza oltre i confini locali, affacciandosi a nuovi mercati.
E-commerce, marketing digitale e social media sono solo alcune delle piattaforme per raggiungere clienti globali a costi relativamente bassi. Altri due aspetti da sottolineare riguardano l’innovazione e la personalizzazione e la possibilità di creare e sfruttare il networking. Nel primo caso, si raccoglieranno e analizzeranno dati sui clienti, consentendo un livello di personalizzazione dei prodotti e dei servizi che sarebbe stato impensabile in passato. Mentre, nel secondo caso, l’aiuto delle tecnologie digitali faciliterà la collaborazione sia all’interno dell’azienda che con partner esterni. Piattaforme di comunicazione, cloud computing e strumenti di project management consentono alle pmi di lavorare in modo più collaborativo ed efficiente.
Sulla digitalizzazione le pmi devono essere supportate da enti e istituzioni
Ad accompagnare questa evoluzione dovranno essere però enti e istituzioni. Il governo italiano e le istituzioni europee stanno giocando un ruolo fondamentale nel supportare la digitalizzazione delle imprese: iniziative come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e i fondi europei per la digitalizzazione, infatti, forniscono risorse finanziarie e supporto tecnico per aiutare le aziende a intraprendere il percorso per modernizzare le proprie operazioni, espandere la propria presenza di mercato e rimanere competitive in un’economia globale in rapida evoluzione.