Coi profondi cambiamenti demografici ed economici in atto in Italia, la prospettiva di andare in pensione a una ragionevole età sembra diventare sempre più lontana. Aumenta, dunque, l’età pensionabile e sono diversi i motivi alla base della questione. Vediamoli insieme.
Secondo i dati dell’Istat, l’Italia è uno dei Paesi con la più alta percentuale di anziani in Europa. La popolazione italiana sta invecchiando rapidamente: la fascia di età sopra i 65 anni sta crescendo, mentre quella dei giovani sotto i 25 anni è in diminuzione. Uno squilibrio demografico che crea una pressione significativa sul sistema pensionistico poiché un numero crescente di pensionati deve essere sostenuto da una forza lavoro attiva sempre più ridotta. Un altro fattore cruciale è l’aumento della speranza di vita. Grazie ai progressi della medicina e a migliori condizioni di vita, gli italiani vivono più a lungo. E questo è sicuramente un dato positivo che comporta però che le persone percepiranno la pensione per un periodo più lungo. Per mantenere il sistema sostenibile, è necessario quindi allungare il periodo di contribuzione, posticipando l’età pensionabile.
Il sistema pensionistico italiano si basa su un modello a ripartizione, in cui i contributi versati dai lavoratori attivi vengono utilizzati per pagare le pensioni correnti. Con l’invecchiamento della popolazione e la riduzione del numero di lavoratori attivi, questo modello diventa sempre più difficile da sostenere. Per evitare un aumento eccessivo del debito pubblico e garantire la sostenibilità del sistema, le riforme pensionistiche degli ultimi anni hanno previsto un graduale innalzamento dell’età pensionabile.
Di recente Cgia Mestre ha constato come nel Mezzogiorno ci siano più pensionati che lavoratori. E se a livello nazionale il rapporto ormai era ormai di uno a uno, a sud, invece, il sorpasso era già avvenuto. Se in Italia il numero delle pensioni erogate era pari a 22.772.000, il numero di occupati ammontava a 23.099.000 mentre, nelle regioni del Sud e delle Isole, le pensioni pagate ai cittadini erano 7.209.000 e gli addetti erano 6.115.000.
Le recenti riforme, come la Legge Fornero del 2011, hanno introdotto meccanismi di adeguamento automatico dell’età pensionabile in base all’aumento della speranza di vita. Questo significa che l’età minima per andare in pensione è destinata ad aumentare periodicamente. Attualmente, l’età pensionabile per la pensione di vecchiaia è fissata a 67 anni, ma è previsto che continui a salire nei prossimi decenni.
L’innalzamento dell’età pensionabile presenta sfide significative per i lavoratori, specialmente quelli impegnati in lavori usuranti o con problemi di salute. Tuttavia, può anche offrire opportunità. Un periodo di lavoro più lungo può significare maggiori contributi pensionistici e, quindi, una pensione più alta. Inoltre, un’integrazione graduale nel mondo del lavoro di una forza lavoro più anziana può contribuire a una maggiore inclusività e valorizzazione dell’esperienza.