Un lavoro che incarna un tema attuale e di grande rilevanza come il valore della rappresentanza per le cosiddette imprese minori – aggregati imprenditoriali di lavoratori autonomi, micro imprese fino a 10 unità e piccole imprese fino a 50 unità – che da sempre compongono l’ossatura del tessuto produttivo nazionale, costituendone oltre il 90% del totale. Il libro “La rappresentanza delle imprese minori – Importanza delle imprese e ruolo della rappresentanza” di Enrico Tezza (Franco Angeli Editore, 258 pagine, 34 euro) si apre con la prefazione di Alessandro Franco, segretario generale di FederTerziario, l’organismo datoriale di riferimento per le piccole e medie imprese nazionali.
La pubblicazione s’innesta proprio nel dibattito sulla definizione delle organizzazioni di rappresentanza delle imprese che è in corso di revisione, prendendo spunto dalle recenti pubblicazioni dell’International Labour Organization sulla necessità di superare l’approccio corporativo e le trasformazioni produttive indotte dalla transizione digitale e da quella ecologica che hanno cambiato il modo di interpretare la rappresentanza.
Di grande rilievo anche l’analisi del fenomeno della disintermediazione associativa che riduce il ruolo e la rilevanza delle organizzazioni di rappresentanza, agendo a tutti i livelli, interessando forme di rappresentanza, sindacali e imprenditoriali.
“Di fronte ai cambiamenti del lavoro – evidenzia il professore Enrico Tezza -, viene ricercata una prospettiva innovativa capace di superare il corporativismo della rappresentanza, inteso come una sistema di rappresentanza di interessi riconosciuto dallo Stato che assegna un monopolio della rappresenta alle organizzazioni maggiormente rappresentative in cambio del sostegno politico”.
Il contributo scientifico di FederTerziario s’inquadra nella volontà, da parte della Confederazione, di avviare una nuova stagione di relazioni industriali che sia sempre più inclusiva e capace, finalmente, di valorizzare le peculiarità e le potenzialità della piccola e media impresa. “Come insegna l’ILO, il più antico e autorevole organismo di diritto del lavoro internazionale cui questo saggio si ispira – scrive il segretario generale Alessandro Franco nella sua prefazione al libro -, le relazioni industriali devono includere e ascoltare tutti gli interlocutori senza posizioni di dominanza o pregiudizi, perché solo ascoltando tutti possiamo avere una visione globale di quello che è oggi e che sarà nell’immediato futuro il mondo del lavoro e sapremo anticipare il cambiamento, rappresentando, come corpi intermedi, un valore aggiunto per la crescita economica ed etica dei nostri associati”.
Un volume per scoprire anche come le trasformazioni economiche, tecnologiche e culturali abbiano inciso sull’evoluzione del concetto di impresa minore: oggi realtà produttive simili nel quadro dimensionale possono presentare situazioni totalmente differenti sotto i molteplici aspetti del profilo comportamentale o sulle influenze dell’ambiente esterno oppure come impatto delle attività aziendali sull’ambiente, sulla biodiversità e sulla società.
Il volume del professore Tezza esamina un universo imprenditoriale in costante evoluzione, tra imprese minori in condizione di bisogno e dipendenza e altre autonome, strategicamente indipendenti e competitive. In questo senso cambiano gli approcci delle organizzazioni di rappresentanza che devono agire sulla base di promozione di politiche di sostegno calibrate sulle reali necessità, considerando che la compresenza di imprese minori forti e competitive determina anche l’opportunità di definire una politica della rappresentanza centrata sullo scambio di buone pratiche e sulle dinamiche di networking cruciali per sviluppo territoriale.