Una nuova era della rappresentanza che metta al centro l’analisi scientifica della realtà produttiva italiana, costituita nella stragrande maggioranza dalle imprese cosiddette “minori” (micro e piccole) che da sempre subiscono una sorta di marginalizzazione nel dibattito politico-sindacale. È quella che è stata auspicata dai protagonisti del convegno, organizzato da FederTerziario, che si è svolto mercoledì 5 giugno 2024 nella prestigiosa cornice della Sala Convegni dell’Universitas Mercatorum di Roma, in occasione della presentazione del libro “La rappresentanza delle Imprese Minori – Importanza delle imprese e ruolo della rappresentanza” firmato dal professor Enrico Tezza (ITC-ILO former official). Un lavoro, quello dell’importante accademico italiano, che rappresenta la conclusione di un ciclo di incontri sulle relazioni industriali tenutosi nel biennio 2022/2023, organizzato proprio da FederTerziario, dedicato ai suoi referenti territoriali, offrendo un’analisi dettagliata del sistema di rappresentanza delle micro e piccole imprese, sottolineando l’importanza crescente di un approccio plurale per supportare queste realtà nel cogliere le sfide dei processi transizionali in atto.
A fornire il quadro iniziale entro cui si muovono le “imprese minori” del nostro Paese è stata all’inizio dei lavori la moderatrice del convegno Emanuela D’Aversa, Responsabile Relazioni industriali di FederTerziario, secondo la quale nel sistema italiano le piccole e micro imprese «troppo spesso non riescono a esprimere appieno le proprie potenzialità e competenze, schiacciate da una serie di interessi maggiori, dalle logiche di mercato e, in parte, dal fatto che gli organismi che le rappresentano sono frequentemente esclusi dai processi decisionali nella costruzione delle politiche pubbliche e della legislazione in materia di diritto del lavoro». «Con questa pubblicazione – ha concluso D’Aversa – abbiamo voluto evidenziare una criticità del sistema delle relazioni industriali: l’incapacità di creare un vero sistema plurale in grado di valorizzare le potenzialità delle imprese minori».
A salutare i partecipanti è stato il padrone di casa Giovanni Cannata, Magnifico Rettore di Universitas Mercatorum, che ha sottolineato come le imprese minori costituiscano «una componente importantissima del sistema produttivo italiano». Nella sua presentazione il professore Tezza ha sottolineato come sia necessario, oggi, rilanciare le organizzazioni di rappresentanza verso un nuovo ruolo, accompagnandole nella tutela degli interessi economici con una politica di sviluppo coerente con i bisogni delle imprese minori. Tezza ha, inoltre, evidenziato come la rappresentanza debba evolversi, basandosi sui principi del passato, ma con una prospettiva politico-sindacale focalizzata sullo sviluppo sostenibile delle imprese e del territorio: «L’intento è quello di studiare in che modo la rappresentanza delle imprese minori possa svolgere un ruolo di sintesi degli interessi imprenditoriali locali, coordinandoli con gli interessi nazionali», ha spiegato. L’obiettivo è di superare la mera tutela degli interessi economici per posizionare l’impresa minore come attore economico rilevante, capace di contribuire allo sviluppo sostenibile, all’equità sociale e alla prosperità economica.
Nel suo intervento il Consigliere per le Politiche di Bilancio del Consiglio dei ministri Renato Loiero ha sottolineato come il libro di Tezza colmi «una lacuna sulla tematica della governance delle imprese minori e lo fa con un taglio innovativo», definendolo «un manuale di istruzioni per l’efficace gestione di una organizzazione di rappresentanza delle imprese minori». «In particolare – ha detto Loiero – questo volume ha interpretato il tema della rappresentanza delle imprese minori in chiave aziendalistica, cioè, come si devono organizzare le organizzazioni di rappresentanza delle imprese minori per essere più efficaci possibile».
«Le imprese minori – ha ricordato nel suo intervento Paola Picone, dirigente delle Politiche per le piccole e medie imprese del ministero delle Imprese e del Made in Italy – sono una importante realtà nel panorama produttivo italiano perché rappresentano circa il 90% delle imprese sul territorio italiano e lavorano alla promozione dei servizi. Secondo i dati Istat del 2021 sono circa 4 milioni e mezzo le pmi in Italia, alle quali si aggiungono anche le startup innovative, importante veicolo di occupazione per giovani e per le donne». A proposito della questione rappresentanza delle imprese minori, Picone ha sottolineato come essa possa «contribuire effettivamente al pluralismo e alla democrazia. Io credo nel valore della rappresentanza e credo che il dialogo con le istituzioni sia l’unico strumento per un vero cambiamento, un dialogo che deve fornire orientamento e consulenza per promuovere politiche intelligenti, moderne e responsabilizzanti».
Secondo il professore Marco Mocella, docente ordinario di Diritto del Lavoro presso Universitas Mercatorum, «le micro e piccole imprese sono quelle maggiormente attente ai princìpi dell’ambiente e del sociale, caratterizzando lo sviluppo sostenibile del pianeta come l’Agenda 2030. E poi hanno assunto un ruolo principale anche in una fase di grande crisi economica dello Stato che non riesce più a sopperire alle carenze
economiche». L’Avv. Monica Rossi (formatrice dell’ILO Torino), in collegamento da remoto, ha parlato del recente rapporto commissionato dall’ILO che verte quest’anno su un’indagine relativa all’amministrazione del lavoro. Nel suo intervento Rossi ha sottolineato la necessità coordinare risposte adeguate a livello sistemico «alle profonde trasformazioni del mondo del lavoro legate alle nuove tecnologiche, ma anche ai cambiamenti climatici, alla globalizzazione, al lavoro informale e alla gestione dei flussi migratori. Alessandro Franco, segretario generale di FederTerziario, ha fornito ulteriori spunti nella prefazione del libro, chiarendo il significato del termine “minori”. Franco ha evidenziato come le micro e piccole imprese, che costituiscono la quasi totalità del tessuto produttivo italiano, siano spesso marginalizzate nel dibattito politico ed economico, oppresse dagli interessi delle grandi lobby industriali. Questo squilibrio ha avuto conseguenze negative anche sui corpi intermedi che rappresentano tali imprese, rendendo urgente un cambiamento nelle relazioni industriali e nel diritto del lavoro per garantire pari dignità a tutti gli attori coinvolti.
La presentazione del libro di Enrico Tezza ha rappresentato un importante momento di riflessione e dibattito sull’importanza della rappresentanza per le micro e piccole imprese. Con un lavoro certosino, ha offerto strumenti concettuali e pratici per comprendere e affrontare le sfide del presente, proponendo una visione innovativa che mira a valorizzare il ruolo delle imprese minori nel contesto economico e sociale italiano. «Abbiamo coinvolto materialmente i nostri territori, in settori diversi e guidati da chi le relazioni industriali le vedeva in maniera strutturata. Questo lavora rappresenta un po’ il manifesto di FederTerziario», ha concluso il presidente dell’associazione datoriale, Nicola Patrizi.
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