Il settore del turismo, uno tra i più rilevanti dal punto di vista economico, nonché importante fonte di occupazione per il nostro Paese, deve anche garantire un alto tasso di sicurezza per chi vi opera.
Secondo gli ultimi dati Inail, in Puglia sono state registrate circa 2mila le denunce annuali d’infortunio tra servizi di alloggio e ristorazione, agenzie di viaggio, noleggio, attività di intrattenimento e divertimento, pari a circa il 10% del totale regionale. Il dato pugliese risulta statisticamente più elevato di quello nazionale – 8%, due punti in più -.
Questa la fotografia analizzata nel corso di un incontro organizzato da Federterziario in seno a BTM Italia, intitolato “Formazione, sicurezza, trasporti: nuove misure regionali agevolative per un turismo consapevole”.
Il ruolo di Federterziario, in tal senso, è quello di offrire gli strumenti utili per affrontare tali criticità.
Il futuro e il consolidamento del turismo in Puglia, anche nell’ottica di un progressivo processo di deindustrializzazione, passa dalla combinazione delle misure agevolative con le reali esigenze delle imprese e dei dipendenti nell’ottica della sicurezza nei luoghi di lavoro, innanzitutto, e poi dello sviluppo di un’adeguata rete infrastrutturale e di trasporti sostenibili ed efficienti.
<<In un settore strategico per lo sviluppo economico della Puglia, vogliamo proporre un modello di formazione professionalizzante – spiega Emanuela D’Aversa, vicepresidente FederTerziario Turismo – che privilegi la sicurezza da non considerare come un semplice adempimento amministrativo, ma come un tema da affrontare ad ampio spettro e in maniera sinergica perché su questo fronte non possiamo escludere gli aspetti sociali. E quindi è necessario che le imprese, sin dall’inizio, vengano messe nelle condizioni di poter essere incentivate nelle operazioni di formazione e che i lavoratori seguano un percorso che già dalla scuola metta in evidenza l’importanza degli aspetti di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Un processo da garantire attraverso la cooperazione con le istituzioni e i corpi intermedi>>.
Nel corso del talk si sono confrontati esponenti del mondo istituzionale, universitario e associativo parlando delle opportunità di sviluppare e rafforzare il comparto turistico attraverso la formazione, la sicurezza e l’utilizzo di misure di finanza agevolata.
Altro grande tema affrontato nel corso del panel, l’accesso al credito: un assist per le aziende potrebbe proprio arrivare dai tanto attesi MiniPIA, i pacchetti integrati di agevolazione – si può già presentare la domanda – destinati alle micro e piccole imprese per investimenti produttivi in chiave di tecnologie abilitanti e di innovazione correlati ai temi della digitalizzazione e/o dell’ecosostenibilità. I progetti possono prevedere, tra le altre opzioni, formazione e riqualificazione delle competenze.
<<Il turismo – evidenzia Maurizio Renna, vicepresidente di Federterziario – è un comparto preminente nel panorama economico nazionale e locale. Come Federterziario auspichiamo di poter contribuire alla crescita delle imprese che operano nel settore animando il dibattito e il confronto con gli attori istituzionali e gli addetti ai lavori e mettendo a disposizione le nostre competenze anche sul fronte delle agevolazioni messe a disposizione>>.
<<Da questo incontro sono emersi interessanti elementi di riflessione – il commento di Alessandro Franco, Segretario Generale di Federterziario – anche sul tessuto infrastrutturale pugliese>>.
Nella nostra regione, stando ai dati Istat, è registrato il maggior numero di residenti in Comuni con valori di accessibilità molto bassi alla rete autostradale (circa 1,4 milioni di persone, oltre un terzo della popolazione pugliese) e non va meglio sul fronte della distribuzione percentuale dei comuni per cluster di appartenenza di accessibilità-prossimità agli aeroporti – il 47,5% dei comuni pugliesi rientra nella tipologia “inaccessibile e distante” – e alla rete ferroviaria (40,5%). Decisamente migliore la tendenza sul fronte dei porti passeggeri con i comuni pugliesi che per cluster di appartenenza di accessibilità-prossimità toccano quota 80,2%.