Un notevole interesse dei dipendenti verso la formazione aziendale come mezzo per la crescita professionale. A rivelarlo è il recente studio condotto da Gility, un’EdTech company nata dalla collaborazione tra CDP Venture Capital Sgr e BPER Banca, ha evidenziato che questa tendenza è particolarmente pronunciata tra i dipendenti delle piccole e medie imprese italiane.
Il rapporto, intitolato “Lavoro: il mismatch non è solo tra domanda e offerta ma anche sulla richiesta di formazione. I dipendenti delle PMI più consapevoli e attenti sulle aree di formazione delle aziende stesse”, ha analizzato 200 aziende, incluse pmi e microimprese, operanti in vari settori industriali con un fatturato dichiarato compreso tra 10 e oltre 50 milioni di euro.
Dall’analisi è emerso come i dipendenti mostrino un forte interesse nell’acquisizione delle competenze legate alle nuove tecnologie e agli strumenti innovativi, fattore che riflette la crescente digitalizzazione del mondo del lavoro e la necessità di rimanere al passo con le ultime tendenze per rimanere competitivi sul mercato.
E l’esigenza degli addetti si concentra anche sui contenuti utilizzati per la formazione professionale, preferendo quelli di alta qualità e rilevanza. Elemento utile per capire come i dipendenti non siano attratti da corsi generali ma da quelli dai quali poter acquisire competenze pratiche e utili da applicare direttamente sul posto di lavoro. Questo atteggiamento indica una consapevolezza da parte dei dipendenti del valore della formazione personalizzata e mirata.
E ancora, le aspettative. I dipendenti più giovani, infatti, sono spesso più propensi a cercare opportunità di crescita e sviluppo all’interno delle aziende in cui lavorano. Pertanto, le pmi che possono soddisfare queste aspettative hanno maggiori probabilità di attirare e trattenere talenti di alta qualità.