La recente sentenza della Corte europea di giustizia ha ribadito la necessità di riassegnare le concessioni tramite gare. E sebbene ci sia l’apertura sulla scarsità della risorsa, l’organo ha confermato l’illegittimità dei rinnovi automatici e l’obbligo di riassegnare i titoli tramite procedure selettive. Cosa accadrà, ora? È giusto parlare di epilogo tra le parti?
«Assolutamente no – ha risposto l’avvocato Danilo Lorenzo, consigliere FederTerziario Balneari e legale specializzato in diritto amministrativo –. Personalmente sono convinto che ancora non siamo arrivati all’epilogo di questa vicenda. Anzi, a seguito della pronuncia della Corte di Giustizia, possiamo sicuramente affermare, come peraltro io da tempo sostengo, che vi sono validi strumenti giuridici per poter sostenere che la direttiva Bolkestein, in questo momento, potrebbe non applicarsi alle concessioni balneari esistenti perché la Corte di Giustizia Europea ha affermato che una corretta applicazione dell’art. 12 della direttiva Bolkestein impone che, solo nel caso in cui sussista una scarsità della risorsa disponibile, è necessario procedere alle gare. Pertanto, affinché la direttiva Bolkestein possa trovare applicazione – ha continuato l’avvocato Lorenzo – è necessario che vi sia la scarsità della risorsa disponibile ed è un principio molto importante in quanto ci fa capire come in questo momento, considerato che non vi sono certezze circa la sussistenza di una risorsa scarsa, non possiamo affermare che le concessioni balneari esistenti debbano essere messe a gara. È quindi quanto mai necessario continuare quel percorso normativo già iniziato dal legislatore, per accertare, attraverso un’attività di mappatura, il numero e la consistenza delle concessioni balneari esistenti nonché la sussistenza o meno di una risorsa scarsa e la disponibilità per nuove concessioni».
Per questi motivi spetterà ora al legislatore nazionale prevedere una norma in grado di definire il concetto di scarsità e il suo calcolo. Successivamente, si potrà procedere all’assegnazione, con evidenza pubblica, delle aree demaniali ancora disponibili.
«Una volta terminata la mappatura e riscontrata l’eventuale scarsità delle risorse naturali utilizzabili – ha proseguito l’avvocato Lorenzo – i Comuni potranno indire gare per assegnare le nuove concessioni, senza alcuna necessità che tali gare interessino anche gli attuali imprenditori balneari. Questo percorso ci consente, da un lato di rispettare i principi, che ci impone l’Europa, di apertura del mercato balneare a nuovi imprenditori; dall’altro di tutelare le nostre imprese balneari che hanno investito denaro, risorse e spesso anche progetti di una intera vita in una attività che deve essere assolutamente tutelata».
Come ampiamente annunciato lo scorso marzo durante la conferenza stampa di presentazione di FederTerziario Balneari, la costola dell’organo datoriale intende tutelare le imprese balneari esistenti, facendo da ponte tra esigenze degli imprenditori del settore e istituzioni.
«FederTerziario Balneari – ha assicurato il presidente, Giuseppe Mancarella – siederà al tavolo tecnico ministeriale che dovrà essere convocato dal Governo, così come prevede l’art 10 quater della Legge n. 14/2023. Parteciperemo al tavolo unitamente ai rappresentanti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, del Ministero dell’economia e delle finanze, del Ministero delle imprese e del made in Italy, del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, del Ministero del turismo, del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, del Ministro per gli affari regionali e le autonomie e del Ministro per gli affari europei. In questo contesto, daremo il nostro supporto tecnico affinché si possano individuare regole certe e chiare in grado di stabilire il concetto di scarsità e le modalità con cui la stessa debba essere verificata. Ciò al fine di tutelare le imprese balneari esistenti».