Si è tenuto ieri, a Palazzo Chigi, il confronto tra il Governo e le parti sociali in merito alla presentazione dello schema della delega fiscale, che sarà poi oggetto di discussione del prossimo Consiglio dei ministri.
Alla presenza del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, del viceministro Maurizio Leo e del sottosegretario di Stato, Alfredo Mantovano, FederTerziario ha ritenuto opportuno precisare come la norma fosse ben studiata dal Governo per consentire un alleggerimento graduale del carico fiscale per le aziende,
avvicinando l’amministrazione finanziaria ai contribuenti, che si tratti di cittadini o imprese.
Bene la riduzione prevista delle aliquote Irpef – nel rispetto dell’equità e della progressività dei tributi –, il riordino delle aliquote Iva, l’eliminazione dell’Irap e l’abbassamento dell’Ires su chi investe e crea occupazione, rivisitazione delle procedure di accertamento, riscrivere i testi unici oltre che ad una organica
riorganizzazione delle agevolazioni fiscali e dalla lotta all’evasione.
«Necessitiamo di una maggiore educazione fiscale e finanziaria poiché in Italia manca – ha precisato Nicola Patrizi, presidente di FederTerziario presente al tavolo tecnico insieme al consigliere Giuseppe Mallardo –. Sebbene sia un temasottovalutato, è invece fondamentale perché una volta fuori dal mondo della scuola le aziende devono essere in grado di incontrare lavoratori consapevoli e territori preparati. Entrando nel merito della riforma, da uno studio commissionato proprio da FederTerziario, alcune aziende hanno un esborso
finanziario del 65% e sulla tassazione annuale, pur di venire incontro alle imprese, si potrebbe eliminare quella transazione che c’è sul meccanismo previsionale».
«Il nostro Codice civile – ha continuato Patrizi – è un bellissimo istituto per le imprese familiari. Si potrebbe ragionare su quello per andare a salvaguardare una serie di imprese che lavorano nelle cosiddette aree interne del Paese in maniera pressocché eroica, pertanto, quel tipo di impresa dovrebbe essere agevolata più delle altre». E proprio in merito al capitolo dedicato alle imprese familiari, il sottosegretario di Stato, Alfredo Mantovano, al termine dell’esposizione delle proposte elencate dal presidente di FederTerziario, NicolaPatrizi, ha chiesto di approfondire, nelle memorie da depositare, la proposta dell’ente datoriale.
Il Governo, intanto, ha ribadito la disponibilità al confronto, che proseguirà per tutto il processo di approvazione della riforma, confermando la volontà di fissare tavoli su ogni stato di avanzamento dei lavori. I prossimi passaggi prevedono l’esame del disegno di legge delega oggi in Consiglio dei ministri e, una volta approvato, il successivo avvio dell’iter parlamentare. I decreti delegati, che conterranno la disciplina attuativa dei principi espressi nella Delega, saranno adottati entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della Legge delega.