Un impegno per rafforzare le politiche e i programmi per l’imprenditoria giovanile attraverso la creazione di una rete che possa favorire gli scambi tra responsabili politici, esperti e giovani imprenditori per fare luce sulle criticità che ostacolano lo sviluppo delle aziende guidate da giovani e, allo stesso tempo, “impegnarsi, a tutti i livelli, per discutere e parlare delle imprese a livello sovraeuropeo”.
Le parole di Nicola Patrizi, presidente di FederTerziario e partecipante all’incontro che si è tenuto a Bruxelles la scorsa settimana nell’ambito del lancio della nuova Youth Entrepreneurship Policy Academy (YEPA) dell’Unione europea e dell’OCSE, rilevano in Italia una situazione di grave fragilità, nel settore produttivo guidato dagli under 35, come evidenziato dai dati UnionCamere: nell’ultimo decennio, compreso tra le fine del 2012 e del 2021, sono state registrate circa 135mila imprese – il 20% in meno rispetto a dieci anni prima – un numero pari all’8,9% del tessuto produttivo nazionale.
“A Bruxelles si è tenuto un incontro fondamentale per il futuro delle imprese al quale abbiamo partecipato nel panel degli organismi datoriali – commenta il presidente di FederTerziario – e siamo pronti a fornire il nostro contributo per stimolare la creazione di nuove imprese, operando per abbattere tutti gli aspetti che limitano
l’azione imprenditoriale dei giovani. È un’iniziativa che si basa sulla collaborazione esistente nell’ambito dell’imprenditorialità inclusiva e dell’imprenditorialità sociale – come riportato nel documento di presentazione del progetto – e che comprende le relazioni nell’ambito di ‘The Missing Entrepreneurs’ , una serie di rapporti che esaminano il ruolo delle politiche pubbliche a livello nazionale, regionale e locale per sostenere la creazione di posti di lavoro, la crescita economica e l’inclusione sociale superando gli ostacoli alla creazione di imprese e al lavoro autonomo da parte di persone appartenenti a gruppi svantaggiati o sottorappresentati
nell’imprenditoria”.
Rilevazione Istat, un imprenditore su due ha almeno 50 anni
In un’Italia condizionata da una presenza anagraficamente avanzata nell’ambito imprenditoriale – secondo l’Istat il 51% degli indipendenti aveva almeno 50 anni nel 2019 – e da notizie lievemente più incoraggianti sul fronte delle start up – l’età media dei founder è di 41 anni, lo conferma una Survey degli Osservatori Startup Intelligence e Startup Hitech – serve rilanciare il talento dei più giovani con programmi adeguati. Il programma comunitario è stato annunciato come azione chiave nel recente Piano d’azione dell’UE per l’economia sociale nell’ambito di una rete che coinvolge direttamente una pluralità di soggetti che comprendono responsabili politici di governi nazionali e regionali, reti locali e internazionali di imprenditorialità giovanile, ricercatori e gestori di programmi.
In seguito all’evento di lancio della scorsa settimana, si prevedono “una serie di attività per la YEPA – aggiunge il Presidente -, tra cui workshop, che si distribuiranno nei prossimi tre anni, periodo di attività della rete, e noi, in quanto organismo datoriale da sempre in prima linea per stimolare l’imprenditoria giovanile, riteniamo di poter dare il nostro contributo”.
FederTerziario parte attiva del programma “Yes I Start Up”
Un’attenzione verso l’ispessimento del tessuto produttivo giovanile che FederTerziario, offrendo un’esperienza consolidata nel campo della formazione e della capillare presenza sul territorio nazionale, mantiene da sempre nei propri piani d’azione, essendo stata, tra le altre cose, anche parte attiva del programma “Yes I Start Up” promosso dall’Ente Nazionale Microcredito e finanziato nell’ambito di Garanzia Giovani, grazie anche all’accreditamento di 50 aule diffuse, che serviva appunto a individuare, coinvolgere e formare i giovani NEET, tra 18 e 29 anni, per aiutarli a concretizzare la loro idea d’impresa attraverso lo sviluppo di un business plan.