Reduce dalla fiera internazionale del turismo in Italia (la Bit, manifestazione tenutasi gli scorsi 12, 13 e 14 febbraio 2023), FederTerziario si prepara a partecipare a BTM, uno degli eventi italiani più importanti sulla filiera del turismo che da anni riunisce in Puglia operatori, amministrazioni, imprese, enti pubblici e privati con l’obiettivo di creare una rete di valori intorno al tema del turismo per rafforzare il legame tra il territorio e le dinamiche internazionali.
A BTM FederTerziario parteciperà a diversi panel e con un suo stand per tre giorni alla Fiera del Levante di Bari. Tra gli appuntamenti in programma si segnala quello in calendario mercoledì 1° marzo, alle ore 11:30: presso la Sala Hospitality panel promosso da FederTerziario che riguarderà il futuro sostenibile dell’ecosistema turismo, in cui esponenti del mondo istituzionale, universitario ed associativo affronteranno i temi dello sviluppo sostenibile in un’ottica di crescita per imprese e territori. Giovedì 2, invece, nell’area
BuyPuglia, a partire dalle 10:30 si terranno workshop sulle sfide delle competenze per un lavoro di qualità con le professioni in formazione nel turismo.
Italia, nel 2022 quasi 400 milioni di presenze ma i livelli pre-Covid sono ancora lontani
Intanto torna a prendere quota il turismo in Italia. A certificarlo alcuni dati pubblicati di recente secondo i quali il Belpaese avrebbe registrato nel corso del 2022 quasi 400 milioni di presenze con un boom di turisti stranieri. Il balzo in avanti (un +38,2% sul 2021) consente al settore di respirare dopo alcune stagioni sottotono – dovute proprio alle restrizioni pandemiche – ma i livelli pre-Covid sono ancora lontani.
Incremento per le presenze nelle strutture ricettive, quindi, che segnalano un +38,2% rispetto al 2021 e un incremento anche sugli arrivi, con un +42,8% sull’anno precedente per un totale di 112,3 milioni. Però, nel confronto con il 2019 i dati segnano ancora il -8,5% di presenze e il -14,5% di arrivi.
Ancora incerti gli scenari per il 2023 ma permane un cauto ottimismo
Sulle previsioni per i primi tre mesi del 2023 permane sempre un certo ottimismo ma con ampi margini di incertezza. L’opinione di oltre un quarto degli intervistati, su un campione di 1.334 imprenditori, è di una ulteriore crescita del settore, ma a ritmi decisamente più contenuti. Per il 54% le aspettative sono di una sostanziale stabilità del mercato e il 20% circa prevede, invece, una diminuzione dei flussi turistici. Una crescita economica lenta dell’area euro, l’elevata inflazione e l’aumento dei prezzi dell’energia,
aggravati dal prolungamento della guerra in Ucraina, potrebbero rallentare la ripresa già nei primi mesi del prossimo anno.