La fragilità del sistema energetico nazionale è al centro di un’articolata riflessione di FederTerziario che al governo nazionale ha già prospettato la necessità di intraprendere alcune iniziative nel breve termine: tassare gli extra profitti delle multinazionali e fissare un tetto al prezzo del gas, con misure di sostegno per le PMI come il credito d’imposta sui costi delle bollette. Provvedimenti che, però, devono essere supportati da una programmazione ad ampio respiro per stabilizzare la questione energetica in riferimento al sistema produttivo nazionale da declinare in tre passi: formazione, autoproduzione e cessione del credito.
Per procedere in questa direzione, con una maggiore consapevolezza imprenditoriale, risulta decisivo l’aspetto legato alla formazione per le microimprese, un’attenzione che FederTerziario mantiene nei confronti della tipologia di azienda più diffusa nell’ambito del tessuto produttivo nazionale. “La consideriamo una priorità visto che – spiega Nicola Patrizi, presidente di FederTerziario -, secondo il censimento Imprese Istat del 2021, l’attività formativa è soprattutto un affare per le grandi aziende: nel 2018 quasi il 40% delle imprese dai 10 addetti in su ha realizzato attività formativa non obbligatoria (quindi escludendo i corsi sulla sicurezza), un dato che arriva fino all’80% per le imprese più grandi mentre scivola fino al 18,4% nelle microimprese”.
Dati preoccupanti che stimolano ulteriormente la necessità di un’azione incisiva: “Occorre operare – prosegue il presidente – per suggerire la necessità di un sistema di gestione che possa scongiurare il ripresentarsi di situazioni che finiscano col minare la stabilità delle imprese e delle famiglie. In questo senso proponiamo un accompagnamento economico e soprattutto formativo per le microimprese, prevedendo l’estensione dei fondi per la formazione anche agli imprenditori di questo ambito, che oggi costituiscono circa il 95% del tessuto produttivo nazionale, per poter cogliere al meglio le opportunità di questo momento di transizione energetica”.
Sul fronte della formazione esiste già un impegno che FederTerziario ha attivato stimolando, tramite una serie di webinar, gli addetti ai lavori sui temi delle Società Benefit, introdotte con la legge 208 del 2016 e agevolate dallo Stato col credito d’imposta, che promuovono il raggiungimento dei valori legati agli obiettivi Esg (environmental, social, governance) e che possono essere variamente declinati dalle aziende che intendono creare un impatto positivo sul territorio e sulla propria visibilità. La Confederazione, in tale ottica, già da tempo sviluppa e promuove dei programmi formativi rivolti ai manager e agli imprenditori che intendono intraprendere un percorso di accrescimento delle competenze, che viene indirizzato alla valorizzazione sociale ed ambientale, per massimizzare l’impatto positivo dell’impresa a favore delle persone e del pianeta.
Alla formazione deve, però, affiancarsi una consapevole programmazione finalizzata all’efficientamento energetico nell’ambito della transizione ecologica. “Tra le proposte che abbiamo portato al Governo – sottolinea Alessandro Franco, segretario generale di FederTerziario – segnaliamo l’introduzione di una specifica detrazione fiscale per l’installazione di impianti per l’autoproduzione e l’accumulo di energia; la possibilità di optare per la ‘cessione del credito’ o per lo ‘sconto in fattura’ con l’immediata introduzione di precisazioni normative che chiariscano che, a seguito di asseverazione tecnica e certificazione tributaria, i cessionari o i fornitori che accordano lo sconto in fattura sono da ritenersi esenti da responsabilità”.