Un contratto unico nel suo genere che punta a semplificare la complessità dei rapporti lavorativi del settore outsourcing–insourcing. Nei giorni scorsi, FederTerziario, FederTerziario logistica e trasporti e UGL, con l’assistenza tecnica di ANCL, hanno siglato il contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti operanti nel settore outsourcing – insourcing, attività intra processo, supply chain industria e servizi.
“Si è manifestata l’esigenza – commenta Alessandro Franco, Segretario Generale di FederTerziario, – da parte di imprese e lavoratori, di disciplinare i rapporti di lavoro di una parte esistente del mercato del lavoro che, seppur in costante crescita, non viene riconosciuta e disciplinata specificamente da nessun altro contratto esistente. In sostanza questo contratto nasce da una realtà economica e produttiva sviluppatasi in Italia negli ultimi 20 anni. L’accordo in questione non fa altro che recepire delle necessità esistenti e non tutelate”.
Si tratta di un documento costruito sul dialogo con le aziende e i lavoratori, puntando alla stabilizzazione del personale, pur nel rispetto delle necessità di flessibilità intrinseche al mercato in cui si opera, e spingendo nella direzione di una maggiore professionalizzazione dei dipendenti in un settore tradizionalmente stretto nella morsa del turn over. Decisivo anche il passaggio relativo all’introduzione delle aree professionali all’interno delle quali verrà applicata una fungibilità orizzontale tra i profili professionali in grado ottimizzare l’utilizzo delle risorse umane cui viene riconosciuta un’indennità di flottanza.
“La sottoscrizione del CCNL, che SLSM-UGL ha fortemente patrocinato, è una risposta realmente nuova, innovativa, al di là di ogni ragionevole dubbio, a settori emergenti, che assorbono occupazione e fino a ieri marginalizzati, – spiega Arnaldo Fiorenzoni, Segretario Nazionale – in quanto erroneamente considerati residuali, nonché subordinati ed ancillari alla contrattualistica del mondo della logistica e dei trasporti”.
Un accordo realizzato per offrire soluzioni concrete nella gestione dei rapporti di lavoro a un’estesa platea potenziale di imprese che costituiscono la spina dorsale di settori dinamici per il futuro produttivo nazionale. La sfera di applicazione riguarda, tra le altre, aziende che operano a supporto dell’e-commerce, della filiera industriale e della produzione, magazzini della catena del freddo e della surgelazione, ma anche servizi connessi alla portualità turistica, di presa consegna postale, di rilevamento dati viabilità e ZTL, di gestione parcheggi, e anche di food-no food delivery storage.
Il contratto risponde alla richiesta di dare ordine a un sistema occupazionale complesso e diversificato che, nel corso degli anni, ha registrato una serie di criticità legate alla presenza di un elevato turn over. Un aspetto, quest’ultimo, che in qualche misura ha ridimensionato il tentativo di investimento delle aziende nella formazione e nella professionalizzazione dell’unità lavorativa. Una tendenza che ha inciso nella determinazione di una vita lavorativa mediamente molto breve e, in alcuni casi, in una carenza di personale che ha generato delle difficoltà operative per le imprese.
Sulla formazione si costruisce una parte strategica del contratto. “Per riuscire a sopravvivere alle imponenti sfide del mercato globale – aggiunge il Segretario Generale di FederTerziario – implementare e preservare professionalità è fondamentale. Ecco perché questo contratto spinge sulla formazione come strumento per incrementare la qualità dei servizi e la transizione digitale, stimolando le aziende a coinvolgere i dipendenti in percorsi formativi, anche finanziati attraverso il fondo di formazione interprofessionale FondItalia”. Previsto anche lo sviluppo di un piano formativo, valido anche ai fini del riconoscimento del credito d’imposta, indirizzato verso le materie inerenti l’introduzione di nuove tecnologie, così come previsto dal Piano Nazionale Impresa 4.0.
SLSM-UGL ha voluto dare preminenza a una normativa contrattuale volta “all’indispensabile rispetto – conclude Fiorenzoni – di un ambiente di lavoro consono ed adeguato, al basilare interesse per la sicurezza sul luogo di lavoro e in tutte le aree nel quale esso viene svolto, privilegiando la qualità di vita ed il benessere dei lavoratori nel pieno rispetto delle disposizioni di legge e di quelle disciplinate in materia dal nuovo CCNL”.
Il settore produttivo nazionale, negli ultimi anni aggredito da una serie di eventi critici senza precedenti e, in alcuni casi, anche strettamente correlati (pandemia, conflitti, crisi energetica), può pensare a un rilancio solo con l’ausilio di una strumentazione adeguata ai tempi. Il contratto nazionale di settore punta a fornire le coordinate della ripresa alle aziende e, allo stesso tempo, è improntato a una forte attenzione ai temi sociali del precariato e della ricerca di un’occupazione stabile: in questo senso è previsto, per il sostegno all’occupazione e ai giovani, un salario di primo ingresso per i contratti a tempo indeterminato volto a favorire l’inserimento di lavoratori che non possiedono alcuna specializzazione o esperienza professionale pregressa. Una particolare attenzione è rivolta anche all’inserimento o alla riallocazione di categorie di soggetti svantaggiati o molto svantaggiati che potranno usufruire del contratto a sostegno dell’occupazione a tempo determinato. Nell’ottica di migliorare la qualità della vita dei lavoratori impegnati nel settore, FederTerziario ho fortemente voluto sottolineare l’importanza del valore del tempo, prevedendo uno strumento strategico come la banca ore.