Il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti delle aziende del settore Turismo, dei Pubblici esercizi e della Ristorazione è stato siglato mercoledì 16 marzo da FederTerziario, FederTerziario Turismo e UGL, con il supporto tecnico di ANCL. Il contratto rispecchia pienamente la visione di FederTerziario: flessibilità, bilateralità e formazione si confermano ancora una volta punti di forza, senza mai tralasciare gli aspetti sociali, che contribuiscono alla creazione di un clima aziendale sereno e produttivo. Di seguito, vediamo alcuni elementi che caratterizzano l’accordo firmato:
Flessibilità
Tra le principali novità, misure e iniziative che aiuteranno le aziende a ripartire, dopo una fase complessa per tutto il comparto. Maggiore spazio alla contrattazione di secondo livello: grazie a un ampliamento delle materie delegate, infatti, le aziende potranno adeguare le norme contrattuali alle reali esigenze aziendali. Altre novità sono rappresentate dalla possibilità di frazionare la fruizione dei periodi di ferie, un salario di primo ingresso per personale privo di esperienza e l’aumento della percentuale di assunzioni a tempo determinato e di somministrati. Nel testo siglato, spazio anche alle misure volte a incentivare le nuove assunzioni e le modalità di svolgimento dello smart working.
Bilateralità e Formazione
Welfare e formazione per i dipendenti, indispensabili strumenti di crescita per imprese e
lavoratori: grazie a Ebintur, Ente Bilaterale del settore, aziende e dipendenti avranno diritto
ad una serie di prestazioni. Nessun costo per le imprese iscritte al Fondo Interprofessionale
Fonditalia, che potranno ottenere il finanziamento di attività formative per qualificare il
proprio personale in base alle esigenze aziendali. FederTerziario è al fianco delle imprese
dalla fase di progettazione a quella di rendicontazione.
Importante anche il ruolo ricoperto dal Fondo di Integrazione Sanitaria Previlavoro, che
copre i dipendenti delle spese sanitarie affrontati. I costi sono deducibili dal reddito
d’impresa.