25.05.2021 – Federterziario ha preso parte all’audizione, presso la 2° Commissione del Senato, avente ad oggetto i DDL n.655, 1597 e 1628, relativi alle molestie sessuali e agli atti vessatori in ambito lavorativo.
Nel corso dell’audizione, Federterziario ha esposto alcune osservazioni, di seguito riepilogate.
- Federterziario, nella propria qualità di organismo datoriale, ha espresso perplessità in ordine all’art. 2 comma 5 del DDL 665, in quanto lo stesso pone a carico dei datori di lavoro gravosi oneri, peraltro di difficile attuazione, (ad es. obbligo di denuncia della molestia entro 48 ore dall’accertamento). Ha evidenziato, altresì, come il DDL sia formulato in forma decisamente generica (ad esempio nella parte in cui pone a carico l’obbligo di denuncia nel caso in cui il datore di lavoro venga “informato” dei comportamenti molesti, senza definire i requisiti e le modalità dell’informazione e/o della sua provenienza). Pur apprezzando l’introduzione di uno specifico reato di molestie sui luoghi di lavoro, è stata sottolineata l’utilità di introdurre incentivi alle imprese che applicano politiche di contrasto al divario retributivo e all’accesso ai ruoli apicali delle donne o che facilitino l’applicazione di strumenti di flessibilità che concilino i tempi della vita privata e del lavoro, ritenendo questi strumenti più efficaci a eliminare le disuguaglianze di genere e generazionali, spesso determinati dalla subalternità e dal gap gender pay, rispetto a misure sanzionatorie o deterrenti. Sul punto è stata anche evidenziata l’importanza di una adeguata formazione anche sui temi della violenza in ambito lavorativo.
- Federterziario ha, altresì, sottolineato la necessità, anche alla luce della bocciatura dell’Italia da parte del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa sul tema, di accompagnare qualsiasi previsione normativa in materia di violenza di genere (e non solo) ad una accelerazione dei tempi della giustizia, alla luce del fatto che oggi ci vogliono 31 mesi per ottenere una sentenza di I grado e 67 mesi per una sentenza di II grado, poiché nessuna norma può essere davvero efficace senza un processo equo e veloce.
- Con riferimento al DDL 1597, è stato manifestato il compiacimento della Confederazione per la previsione di un intervento dell’Ispettorato del Lavoro (anziché dei datori di lavoro), in caso di denuncia di molestie o violenze sul luogo di lavoro, a tutela delle vittime. In ordine a questa previsione è stata sottolineato la necessità di garantire idonee risorse finanziare e personale adeguatamente formato per assolvere a tali compiti.
- Infine, Federterziario ha voluto sottolineare l’utilità di emanare norme che prevedano l’allontanamento (anche dai luoghi di lavoro) dei carnefici e non delle vittime, di prevedere criteri di valutazione dell’impatto di genere (VIG) sulle norme introdotte e la necessità di potenziare le strutture di ascolto e protezione delle vittime di violenza.