A margine del convegno “ Le opportunità di finanziamento e accesso al credito per gli operatori del settore turistico. “ organizzato da FederTerziario all’interno del BTM di Lecce il Segretario generale Alessandro Franco a dichiarato : “Il nostro paese deve investire sul turismo, forte del proprio territorio ricco di storia e di straordinarie tradizioni enogastronomiche, un settore economico sul che se sufficientemente alimentato di investimenti riuscirebbe a trainare anche i settori ad esso sinergici quali infrastrutture, artigianato, agricoltura e lo sviluppo tecnologico”. La dimostrazione, ha continuato Alessandro Franco, “ la abbiamo dai dati istat che confermano la crescita, sia in termini di PIL che occupazionali, pari a 3,6 volte quella dell’economia Italiana, presa nel suo insieme, nonostante siano ancora molte le potenzialità da esprimere e sfruttare.L’’evento al quale hanno preso parte oltre al Sottosegretario di Stato Ministero per i beni e le attività culturali, Lorenza Bonaccorsi e Loredana Capone – Assessore Industria turistica e culturale, Gestione e valorizzazione dei beni culturali della Regione Puglia ,Dante Amati – Responsabile Grandi Investimenti INVITALIA, Grazia D’Alonzo – Presidente CdA Puglia Sviluppo, Egidio Sangue – Direttore Fonditalia, Maurizio Renna – Vice Presidente FederTerziario Credito e Giuseppe Mallardo – Presidente FederTerziario Turismo è stato inoltre occasione per discutere su come aumentare il trend di crescita delle regioni meridionali del Paese che, da circa un decennio, stanno colmando il gap con le regioni del nord, e puntare alla creazione di una costante interazione tra imprese operanti nel settore turistico, quelle del relativo indotto e le istituzioni territoriali.
Giuseppe Mallardo, Presidente FederTerziario Turismo ha presentato le elaborazioni del centro studi di FederTerziario sul turismo Italiano che hanno messo in luce criticità e potenzialità, un’esempio su tutti il ritorno economico degli asset culturali sui siti Unesco. Paragonando Italia e Stati ad esempio emerge che, il nostro paese seppur in possesso del doppio dei siti Unesco rispetto a quelli Statunitensi, riesce ad ottenere un ritorno commerciale pari a sette volte quello italiano (160 milioni di euro contro i nostri 21 milioni).“Sono molte le possibili opzioni strategiche di rilancio,” ha commentato Giuseppe Mallardo, “tra cui il rinnovamento e l’ampliamento dell’offerta turistica delle destinazioni strategiche, la valorizzazione di nuove mete e nuovi prodotti, l’applicazione di tecnologie all’avanguardia, l’implementazione di eventi culturali sul territorio, che possono generare anch’essi impatti economici positivi e incrementali. L’inizio della nuova programmazione per le politiche di coesione 2021-2027 deve essere un’occasione da sfruttare al meglio per dare all’Italia il ruolo che le compete e, cioè, quello di leader mondiale del settore turismo È inoltre necessario puntare su misure di sostegno alle imprese turistiche che siano in grado di tutelare il settore anche di fronte a calamità naturali, a cambiamenti climatici irreversibili, a pandemie, quali quella che sta imperversando in questi mesi.” ha concluso Giuseppe MallardoLe leve principali su cui puntare sono l’innovazione tecnologica e organizzativa, la capacità di adattamento alle trasformazioni del mercato, la valorizzazione del patrimonio territoriale e culturale, l’adeguamento delle competenze, attraverso la previsione di percorsi scolastici sempre più specialistici e di attività formative continue e mirate. Servono investimenti su infrastrutture, e sulle forme di green economy che salvaguardino le bellezze naturali anche in aree ad alta densità turistica e, soprattutto, puntando su qualità dei servizi e professionalità degli addetti, con il fine di valorizzare il “Made in Italy” e soddisfare gli standard qualitativi degli ospiti che divengono ogni giorno più consapevoli ed esigenti.